La novità che a breve verrà introdotta dal Governo è la concessione di garanzie ai professionisti che lavorano sia in forma autonoma che associata, ma procediamo con ordine. Come accennato in un precedente intervento, si legge sui giornali di questi giorni delle misure al vaglio del Governo che vertono sulla modifica “migliorativa” delle garanzie prestate dalla SACE Spa a favore delle aziende e dell’estensione dei dette garanzie anche ai professionisti nonchè della concessione di contributi a fondo perduto alle imprese.
Il decreto che impegnava lo Stato ad offrire un supporto al tessuto economico si rivolgeva alle sole imprese e società e non erano previste garanzie ai professionisti di alcun tipo.
Naturalmente quelle che andremo ad indicare per ora non sono altro che delle proposte che verranno poi tramutate in legge con l’approvazione del tanto atteso “decreto legge di aprile” ora ridenominato “decreto legge riprese”, atteso entro metà mese.
CHE TIPO DI GARANZIE OFFRE LO STATO
Il Governo, tramite il cosiddetto DECRETO LIQUIDITA’ ossia il DL 23/2020, si è impegnato a garantire direttamente, tramite la SACE Spa che è un’azienda controllata, la parte predominante dei finanziamenti concessi alle imprese ed alle aziende dal sistema bancario.
La garanzia concessa dallo Stato è
- del 100% sui finanziamenti fino a 25.000 euro per aziende con non più di 10 dipendenti ed un fatturato di massimo 100.000 euro;
- del 90% per aziende con un massimo di 5.000 dipendenti ed un fatturato fino a 1,5 miliardi;
- dell’80% per aziende con più di 5.000 dipendenti ed un fatturato da 1,5 miliardi fino a 5 miliardi
- del 70% per aziende con un fatturato superiore a 5 miliardi
NOVITA’ DEL DECRETO LEGGE E MAGGIORI GARANZIE
Come già accennato in più occasioni in DL prevederà esplicitamente la possibilità di accedere a finanziamenti con garanzie anche per i professionisti. Si tratta, in soldoni, di una serie di correzioni delle leggi esistenti che dovrebbero facilitare la richiesta di aziende e professionisti da un lato e venire in contro alla richiesta delle Banche di una ulteriore garanzia a loro favore in caso di insolvenza del soggetto cui, per espressa volontà dello Stato, è stato concesso il prestito. E’ infatti vero che garantisce lo Stato ma chi in fin dei conti si farà effettivamente carico di un’eventuale insolvenza ancora non è chiaro (le Banche temono di “rimanere col cerino in mano”, volendo usare un linguaggio poco tecnico ma che rende bene l’idea).
La norma in gestazione, quindi, dovrebbe riformate il codice penale estendo al mancato rimborso del finanziamento ottenuto tre tipologie di reato di cui si dirà meglio nel prosieguo.
COME DOVREBBE FUNZIONARE OPERATIVAMENTE LA RICHIESTA DI FINANZIAMENTO
Viene confermato l’iter già in essere per accedere ai finanziamenti ossia tutti i soggetti che vorranno ottenere un prestito con garanzie, siano essi professionisti o imprese, dovranno presentare la richiesta ad un istituto di credito insieme ad una dichiarazione di atto di notorietà in cui si dichiara la sussistenza degli elementi rilevanti per la concessione del credito garantito dallo Stato. Da sottolineare che, stando alla bozza in essere, questa autodichiarazione sarà trasmessa dalla Banca alla SACE spa ed alla Guardia di finanza.
LA DICHIARAZIONE SOSTITUTIVA
I professionisti o il titolare o il legale rappresentante dell’impresa che chiede il finanziamento dovrà attestare, tra le altre cose,
- che l’attività lavorativa è stata limitata o interrotta dal’emergenza Coronavirus (Covid-19);
- che i dati aziendali forniti all’Istituto di credito erogante sono veritieri e completi in ogni loro parte;
- che il finanziamento coperto da garanzia dello Stato è per far fronte ai costi del personale o a investimenti o al capitale circolante e che verranno utilizzati per attività localizzate in Italia;
- che il finanziamento verrà accreditato sul conto corrente indicato.
CHI NON POTRA’ ACCEDERE AL FINANZIAMENTO
I finanziamenti saranno bloccati ai condannati con sentenza definitiva ed ai condannati in appello per reato di truffa ai danni dello Stato di altri Enti pubblici o ai condannati per reato di truffa aggravata per l’ottenimento di pubbliche erogazioni.
CONSEGUENZE PENALI INTRODOTTE DAL DECRETO
Lo Stato al fine di garantire che detti finanziamenti siano a favore di soggetti esistenti ed operativi e non a favore di truffatori o malversatori ha previsto di intervenire con una riforma del codice penale estendendo questa fattispecie i reati di truffa aggravata, malversazione ed indebita percezione di erogazione a danno dello Stato. Naturalmente non potranno accedere i soggetti “non graditi al sistema bancario” perchè segnalati.
CONCLUSIONI
Naturalmente quelli indicati sono interventi in embrione, ossia di cui non si conosce nè la forma definitiva nè l’entità delle nuova pene previste comunque l’attesa per avere il quadro definitivo dovrebbe essere breve.